Un percorso che cominciava a duemila metri di quota, ai piedi delle montagne più belle del Cadore. L’antica e suggestiva via percorsa dai tronchi, che attraversano foreste, valli, antiche contrade, guidate dallo scorrere incessante dei fiumi. Avveniva così nel passato che i tronchi di legno dai boschi del bellunese arrivavano incredibilmente fino a Venezia. Una memoria storica imperdibile da recuperare e riscoprire: la storia di uomini e donne e del loro lavoro, della loro vita, nelle comunità alpine. Laddove c’erano i pascoli di alta quota, circa 100 anni fa, durante la Grande Guerra. Le comunità dei pastori ma soprattutto dei boscaioli del Cadore vivevano qui, a contatto con la natura, donando amore infinito ai loro animali, accontentandosi di poco. Un lavoro, un pasto caldo. Lì, nelle baite, c’era tutta la loro vita. Di giorno poi i boscaioli, gli zatterieri, facevano fluire il segno tagliato lungo l’asse di fiumi quali il Cismon e il Brenta. Da quel tronco di legno da vendere dipendeva la loro vita: e cominciava così la via del Legno, dal Cadore, con destinazione Venezia e il mercato di Padova.

Dal Cadore alla Serenissima: la via del Legno da riscoprire
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